Perchè in Georgia

Visitgeorgia, l'idea
 
Il rumore dell'elicottero che mi avrebbe riportato a Tbilisi si faceva sempre più vicino. In mezzo all'altopiano, ai margini della zona definita come campo di atterraggio aspettavo al sole salutando distrattamente amici e colleghi, in realtà sforzandomi di fissare il più possibile negli occhi e nella memoria le ultime immagini di quella che era stata la mia casa per più di sei mesi.

Il 16 di novembre del 2004 era una giornata limpida e fredda, la prima neve aveva imbiancato le alte cime che ci circondavano e mi apprestavo a lasciare Omalo sede di una delle basi della BMO OSCE per rientrare in Italia.

Al tramonto, appena libero dal servizio, ero solito concedermi una corsa in quell'angolo di paradiso. Inforcate le scarpe da jogging uscivo dalla base per tuffarmi in un'altra dimensione. Sollevando un po' di polvere o calpestando il fango dei sentieri mi inerpicavo respirando a pieni polmoni verso la rocca. Passo dopo passo, guadagnavo quota, lasciando i gruppi di case più recenti per dirigermi verso la vecchia Omalo, un piccolo insieme di casette di pietra, molte delle quali abbandonate ma con le verande di legno ancora discretamente conservate. Verande molto grandi per delle abitazioni di montagna, simbolo dell'amore dei georgiani per l'aria e per il sole.


Mi piaceva raggiungere le torri che, in cima a tutto dominavano su uno spazio che mi sembrava infinito. La mia corsa continuava descrivendo una ampia curva per poi scendere nuovamente nel pianoro sottostante regalando la sensazione di abbandonarsi a una lunga planata.
Quasi scortato dal volo delle aquile pensavo spesso a quale fortuna avevo avuto nel vivere quell'esperienza così fuori dal comune in un posto così.
Il vento sollevato dal rotore mi sorprese riempiendomi gli occhi di polvere e distogliendomi dai ricordi.
Ormai ero a bordo, l'odore di cherosene aveva coperto quella sensazione di aria leggera che si aveva sempre li in montagna.
Dall'oblò i miei ormai ex colleghi si facevano sempre più piccoli, puntini rossi nelle loro giacche in gore-tex.
Il Mi-8 si infilava veloce nella valle puntando diritto in mezzo alle nuvole per superare il Banskii pass.

Sentivo di dovere qualcosa a quel posto, sentivo che dovevo dare il mio piccolo contributo a quella gente, a quel popolo..e sentivo che ci sarei ritornato.

 
La Border Monitoring Operation
Nel 1999, a seguito delle tensioni al confine tra la Georgia e la Federazione Russa, la Missione OSCE in Georgia aveva ricevuto mandato di osservare e riferire sui movimenti al confine tra la Georgia e la Federazione Russa. Il 15 dicembre segnò l'inizio di una delle più inusuali operazioni di peacekeeping mai messe in opera da un'organizzazione internazionale.

Decine di volontari provenienti dai paesi membri dell'OSCE furono equipaggiati con binocoli, telecamere, visori notturni e inviati sui picchi del Grande Caucaso a fare da testimoni imparziali e cercare di impedire il degenerare di una situazione difficile.

Assolutamente disarmati, in un ambiente di alta montagna, spesso in condizioni climatiche difficili, italiani, austriaci, inglesi, americani, tedeschi, polacchi, rumeni etc. 24 ore su 24 osservavano i passi di montagna a cavallo dei confini, filmando e riportando a Vienna (sede dell'OSCE) eventuali violazioni delle frontiere.

All'inizio l'area delle operazioni della BMO (Border Monitoring Operation) copriva solo il confine tra la Georgia e la Repubblica Cecena della Federazione Russa ma, visti i successi conseguiti, negli anni successivi venne estesa anche ai segmenti Ingusci e Dagestani del confine Georgiano-Russo.

La BMO operava dal suo quartier generale di Tbilisi, dal "Punto di Rifornimento Avanzato" di Telavi e da otto "Patrol Bases" situate nelle località di Sno, Shatili, Girevi, Omalo, Napareuli, Kvareli, Akhalsopeli e Kabali e con un posto di pattuglia permanente ad Assa.

La BMO ebbe termine il 31 Dicembre 2004 a seguito del veto opposto dalla Federazione Russa al proseguimento dell'operazione.

Link sulla BMO

Missione OSCE in Georgia:
https://www.osce.org/georgia-closed
https://www.osce.org/georgia-closed/57807
Osservatorio Balcani - Caucaso: https://www.balcanicaucaso.org/Tutte-le-notizie/VisitGeorgia-41731